L'infamante accusa di assenza
Da quando la digitalizzazione del mondo ha cambiato non solo le forme di produzione e di fruizione della comunicazione tra esseri umani, ma anche la struttura stessa del pensiero, sono cambiate anche le forze di potere. Le nostre relazioni hanno forme sempre più narcisistiche di espressione che sostanzialmente escludono l’Altro e si relegano da sole in Ego-chamber dove non esiste né dialettica né contraddittorio. Vi è una proliferazione del’Uguale che porta per vivere a escludere alcuni sentimenti ritenuti “ negativi” e per questo nocivi come il dolore, la sofferenza, la morte. La nostra società le ha rimosse in nome di un neoliberismo per una facile circolazione delle merci, producendo però in questo modo paradossi e controsensi che portano all’assenza da sè.
Abbiamo interiorizzato il comando e siamo noi stessi i padroni, terribili tra l’altro, senza pietà, di noi stessi. Ci annulliamo nell’oblìo, nel nero, da soli, perché incapaci di opporci a noi stessi, al nostro implicito sfruttamento, all’imperativo categorico di coazione a produrre. Ancora una volta è il corpo, e il suo pensiero emotivo, il campo di battaglia di una guerra tutta commerciale e politica sul quale si scontrano interessi finora mai regolamentati.
L'infamante accusa di assenza si pone come obiettivo quello di svelare e rendere esplicite le contraddizioni di una corsa deregolamentata che rischia di escludere noi stessi dalla corsa per migliorare le condizioni di vita proprio di noi stessi.
Bolzano, Sala Prove, 09-12 dicembre ore 18:00
L'INFAMANTE ACCUSA DI ASSENZA
drammaturgia e regia Oscar De Summa
con Mattia Fabris, Lorenzo Guerrieri, Andrea Macaluso, Giulia Disacco