Il canto della caduta
Marta Cuscunà, autrice e performer, ripercorre il ciclo epico ladino dei Fanes per portare alla luce il racconto di un’epoca antica in cui la presenza femminile è stata centrale nella visione del sacro e della struttura sociale. Secondo la cifra espressiva della Cuscunà, Il canto della caduta fonde tecnologia e mito, grazie alla presenza di dieci pupazzi meccanici. «Il mio spettacolo si propone di unire l'immaginario ancestrale dell'antico mito ladino del popolo di Fanes alle tecniche di animatronica, la tecnologia che utilizza componenti elettronici e robotici.»
Si segnala la presenza di forti e ripetuti suoni disturbanti e frequenti lampi di luce durante lo spettacolo.
Liberamente ispirato al Mito di Fanes. Fonti di pensiero e parole:
Kläre French-Wieser; Carol Gilligan; Ulrike Kindle; Giuliana Musso; Heinrich von Kleist; Christa Wolf
di e con Marta Cuscunà
progettazione e realizzazione animatronica Paola Villani
partitura vocale Francesca Della Monica
assistente alla regia Marco Rogante
co-produzione: CENTRALE FIES, CSS TEATRO STABILE D'INNOVAZIONE DEL FRIULI VENEZIA GIULIA, TEATRO STABILE DI BOLZANO, TEATRO STABILE DI TORINO – TEATRO NAZIONALE, SÃO LUIZ TEATRO MUNICIPAL – LISBONA
durata 60 minuti