Morte di un commesso viaggiatore
Caposaldo della letteratura internazionale che dal suo esordio nel 1949 continua a riscuotere un successo dilagante, Morte di un commesso viaggiatore di Arthur Miller rivive grazie alla regia di Leo Muscato e all’interpretazione di Alessandro Haber e Alvia Reale. Haber si cala per la prima volta nei panni del protagonista, il commesso viaggiatore Willy Loman, eroe tragico di straordinaria efficacia, vittima di un sistema fondato sulle leggi inesorabili della produttività.
Agli inizi dell’anno 2000 la rivista Time elencò i dieci lavori teatrali più significativi del Novecento. Morte di un commesso viaggiatore di Arthur Miller si classificò tra i primi posti, in quanto simbolo della Grande Commedia Americana. Perché il Commesso colpisce così profondamente? E perché è così americano e, allo stesso tempo, così internazionale? Perchè racconta la storia di un sogno; la storia di un piccolo uomo e del suo sogno più grande di lui. Loman è nato in un paese giovane e impaziente, forse figlio di immigrati; non ha radici, vuole salire nella scala sociale. Sogna a occhi aperti il successo facile, veloce. Ė un commesso viaggiatore che si guadagna da vivere con la parlantina, e ha allevato i figli al culto dell’apparenza e della superficialità, a disprezzare il cugino secchione e a puntare tutto sull’effimero; a essere attraenti, popolari, campioni sportivi. Ma ha finito per farne dei falliti, come Biff, la luce dei suoi occhi, che vive coltivando le sue frustrazioni. E quando le forze di Loman vengono meno, il suo mondo si incrina sprofondandolo in un baratro di sconforto.
di Arthur Miller
regia Leo Muscato
traduzione Masolino D'Amico
scene Andrea Belli
costumi Silvia Aymonino
disegno luci Alessandro Verazzi
musiche Daniele D'Angelo
con Alessandro Haber e Alvia Reale
e con Michele Venitucci, Alberto Onofrietti
con la partecipazione di Duccio Camerini nel ruolo di Charley
e con Stefano Quatrosi, Fabio Mascagni, Beniamino Zannoni, Paolo Gattini, Caterina Paolinelli, Margherita Mannino, Anna Gargano
GOLDENART PRODUCTION
in coproduzione con TEATRO STABILE DI BOLZANO e TEATRO STABILE DEL VENETO