Troiane
Le Troiane sono considerate dalla critica moderna uno dei capolavori di Euripide. Macerie fumanti, corpi abbandonati, pianti e grida di dolore: Troia in fiamme come emblema della caduta di un regno, come luogo archetipico della distruzione e del saccheggio. A partire dal materiale mitico della tradizione arcaica, la drammaturgia di Euripide presenta al pubblico lo spettacolo dei crimini di guerra e la deriva di una popolazione devastata. Rappresentata nel 415 a.C. all'indomani del massacro della città di Milo da parte di Atene, Troiane porta in scena la guerra vista con l'occhio degli sconfitti. Con un rivoluzionario cambio di prospettiva, l'ateniese Euripide comincia la tragedia là dove "L'Iliade" di Omero finisce: Troia è già caduta e della città non rimane che un rogo immenso. I troiani giacciono morti dopo l'immane carneficina; le loro donne, folli di dolore, attendono prigioniere di conoscere il proprio destino.
di Euripide
traduzione Caterina Barone
regia Marco Bernardi
scene Gisbert Jäkel
costumi Roberto Banci
luci Lorenzo Carlucci
suoni e immagini Franco Maurina
interpreti Patrizia Milani, Carlo Simoni, Sara Bertelà, Corrado d’Elia, Valentina Bardi, Valentina Capone, Karoline Comarella, Gaia Insenga, Valentina Morini, Riccardo Zini