Simplicissima Psyche!
Antonio Canova impiegò cinque anni per trasformare il mito narrato da Apuleio nel gruppo scultoreo di Amore e Psiche. Si resta incantati infatti di fronte alla perizia con cui il maestro di Possagno ha fotografato il momento più dolce e sensuale del racconto: quello in cui i due innamorati possono per la prima volta guardarsi negli occhi.
Ma in che modo Amore e Psiche parlano a noi oggi? Che cosa ancora ci racconta un’opera scolpita più di due secoli fa?
Per rispondere a queste domande Francesco Ferrara e Salvatore Cutrì hanno intervistato i cittadini di Bolzano, alla ricerca di storie, persone, luoghi, incontri.
Lo spettatore può ascoltare in cuffia il testo della performance ed essere in qualche modo costretto a modulare lo sguardo in relazione all’opera. Simplicissima Psyche! si propone così come un discorso collettivo intorno al mito di Apuleio e la rielaborazione canoviana, ma è soprattutto un incrocio di sguardi, voci e interpretazioni, che mette in dialogo chi osserva la scultura e chi l’ha osservata, chi è presente con il corpo e chi è presente con la propria voce, per scoprire insieme se il viaggio di Amore e Psiche è anche e ancora il nostro.
ideazione Francesco Ferrara e Salvatore Cutrì
produzione Teatro Stabile di Bolzano
progetto promosso da Provincia Autonoma di Bolzano
🎫 Entrata gratuita su prenotazione per un massimo di 30 persone.
Simplicissima Psyche, così Amore apostrofa la sposa, prima di volare via da lei, per aver infranto il divieto di guardarlo. La simplicitas di Psiche è assoluta e onnipresente
ed è il viatico per la sua quasi fatale curiositas.
Alessio Torino