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Brattaro mon amour
“Brattaro mon amour” è un progetto tutto bolzanino del 2016, a partire dall’autore Paolo Cagnan – giornalista e romanziere, ex caporedattore del giornale “Alto Adige”, poi direttore della “Gazzetta di Reggio” e attualmente condirettore dei quotidiani veneti del Gruppo L’Espresso –, alla sua prima esperienza con la scrittura teatrale. L’ambientazione di questa commedia noir a tinte tragicomiche è il chiosco dei Würstel, detto Brattaro, situato nella zona di via Resia, nel quartiere più popolare della città. È stato trovato il cadavere di Angela, la cameriera. Il commissario (Fulvio Cauteruccio), da poco giunto a Bolzano, avvia le indagini sottoponendo a interrogatorio i frequentatori quotidiani che diventano calchi di soggetti cittadini. Si avvale di App scaricate nel cellulare, grazie alle quali ottiene preziose informazioni sulla vita di ognuno degli indiziati: il brattaro (Fulvio Falzarano), sorta di archivio storico della Bolzano italiana con rimembranze fasciste, si affida allo slang locale contaminato dal dialetto veneto; la badante ucraina interpretata con padronanza da Irene Villa. Gli altri personaggi competono a attori locali: Günther Götsch è Ferdinand, ex proprietario fallito di un negozio sotto i Portici, al quale spetta la difesa dei valori tirolesi cui si contrappone Corrado di Dario Spadon, l’anima un po’ grottesca della sinistra incarnata in una macchietta di periferia; poi c’è Jason di Paolo Grossi, il figlio arrogante e aggressivo dell’avvocato di grido con la passione del night, accompagnato dalla fidanzata pachistana di Karoline Comarella. La regia compete al giovane e promettente Andrea Bernard che, tra l’altro, usa con sapienza le musiche evocative e malinconiche della rockband Radiohead.
"Brattaro mon amour" di Paolo Cagnan. Regia e scene Andrea Bernard. Costumi Elena Beccaro. Luci Maurizio Macioce.
Interpreti: Fulvio Falzarano (Giò il Brattaro). Fulvio Cauteruccio (Il commisario). Günther Götsch (Ferdinand). Dario Spadon (Corrado). Paolo Grossi (Jason). Karoline Comarella (Fatwa), Irene Villa (Olena)
Assistente alla regia Andrea Brandalise, direttore di scena Franco Di Marino, datore luci Maurizio Macioce, capo macchinista Michele Borghini, fonico Giuseppe Zappini, video Raffaele Siniscalco, scene Shaper Roma Teatro Stabile di Bolzano, stagione 2015/2016